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Goethe scrisse le "Elegie romane", chiamate inizialmente "Erotica romana", a Weimar, fra il 1788 e il 1790, dopo il ritorno dal viaggio in Italia. Il contenuto fa supporre che il poeta abbia vissuto a Roma un’intesa storia d’amore. Nel celebre ciclo di venti elegie, uno degli apici del classicismo tedesco, amore e poesia, erudizione e sensualità, vita e arte conoscono un’epocale trasfigurazione. La relazione con “Faustina”, libera da convenzioni sociali, costituisce per Goethe il simbolo di una antichità incorrotta e innocente, in cui hanno ancora posto la gioia di vivere e il piacere dei sensi.
Tradotte da Luigi Pirandello
Illustrate da Ugo Fleres
Pubblicato da: Scrivere
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